24 maggio 2011

Un po' di Bulgaria a Roma

Il secondo a sinistra è don Strahil di Veliko Ternovo
Oggi in Bulgaria è stata una giornata di festa nazionale.
Si è celebrata infatti la Festa dell'illuminismo e della cultura bulgara e dell'alfabeto slavo.
Io non ho fatto molta festa (perchè litigo ancora giorno e notte con l'alfabeto cirillico!), e stamattina mi son mezzo a zappare nell'orto.
Però i bulgari han fatto grandi feste, ed una delegazione ufficiale è andata pure a Roma, per festeggiare coi compatrioti immigrati in Italia.

Articolo di Sofia Oggi

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UDIENZA ALLA DELEGAZIONE DELLA BULGARIA
NELLA MEMORIA LITURGICA
DEI SANTI CIRILLO E METODIO
Alle ore 11.30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza S.E. la Sig.ra Tsetska Tsacheva, Presidente del Parlamento della Bulgaria, con una Delegazione, in occasione delle celebrazioni nel contesto della festa liturgica dei Santi Cirillo e Metodio. Successivamente la Delegazione viene ricevuta dal Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone insieme al Segretario per i Rapporti con gli Stati, S.E. Mons. Dominique Mamberti.
Riportiamo di seguito il saluto che il Papa rivolge ai presenti nel corso dell’Udienza:


  • SALUTO DEL SANTO PADRE Signora Presidente del Parlamento,
    Onorevoli Membri del Governo e distinte Autorità,
    Venerati Fratelli della Chiesa Ortodossa e della Chiesa Cattolica!
    Desidero rivolgere il mio deferente saluto alla Delegazione ufficiale della Bulgaria - guidata dalla Signora Presidente del Parlamento - giunta a Roma, come è consuetudine, nel contesto della festa liturgica dei Santi Cirillo e Metodio. Questo gradito incontro, che si rinnova anche quest’anno, mi offre l’opportunità di ribadire la rilevanza spirituale e culturale di questi due illustri e benemeriti pionieri dell'evangelizzazione dell'Europa, le cui figure sono onorate tanto in Oriente quanto in Occidente. Grazie alla loro coraggiosa predicazione per le strade del Continente, essi favorirono un vasto rinnovamento spirituale e posero le basi per un’autentica promozione della libertà e dell'unità dell'Europa cristiana. Cirillo e Metodio furono «vangeli viventi» e segni eloquenti della bontà del Signore, per questo la loro testimonianza raggiunse più facilmente gli uomini del loro tempo.
    Ai popoli europei, che si aprono in questi anni a nuove prospettive di cooperazione, questi due grandi Santi ricordano che la loro unità sarà più salda se basata sulle comuni radici cristiane. Infatti, nella complessa storia dell'Europa, il Cristianesimo rappresenta un elemento centrale e qualificante. La fede cristiana ha plasmato la cultura del vecchio Continente e si è intrecciata in modo indissolubile con la sua storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell'evangelizzazione, e poi i lunghi secoli in cui il Cristianesimo ha assunto un ruolo sempre più rilevante.
    Risulta, pertanto, importante che l'Europa cresca anche nella dimensione spirituale, sulla scia della sua storia migliore. L'unità del Continente, che sta progressivamente maturando nelle coscienze e si sta definendo anche sul versante politico, rappresenta una prospettiva di grande speranza. Gli Europei sono chiamati ad impegnarsi per creare le condizioni di una profonda coesione e di una effettiva collaborazione tra i popoli. Per edificare su solide basi la nuova Europa non basta fare appello ai soli interessi economici, ma è necessario far leva piuttosto sui valori autentici, che hanno il loro fondamento nella legge morale universale, inscritta nel cuore di ogni uomo.
    Auspico di cuore che l’eredità morale e culturale dei Santi Cirillo e Metodio alimenti sempre in ciascuno di voi il desiderio di valorizzare il patrimonio spirituale delle vostre terre e, in pari tempo, quello dell’apertura e della comunione nel reciproco rispetto. Possa questo nostro incontro essere motivo di ulteriori rapporti nella fraternità e nella solidarietà. Il Signore benedica il vostro caro Paese e tutti i suoi cittadini.
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