19 ottobre 2013

Inaugurato a Sofia il "Memoriale della Resistenza" (solo mezzo, per ora...)

Al centro, il beato Eugenio Bosilkov

Mentre in Italia ci scaldiamo ancora molto per fatti legati ad un Regime morto e sepolto da 70 anni (cfr. morte e sepoltura di herr Erik Priebke), la Bulgaria fa ancora fatica a fare i conti con il suo passato. Solo qualche targhetta qua e là, nelle acque paludose di una memoria non ancora purificata, ed una generale apatia e (per non offendere la Mamma Russia) opportuna dimenticanza.Tuttavia ci sono alcune persone (ex perseguitati, ancora vivi e pimpanti, nonostante l'età) ed alcune piccole associazioni che tenacemente cercano di rompere il muro dell'omertà e le paure di aprire armadi (ce ne sono tanti negli Archivi degli ex Servizi Segreti) e custodire la memoria.E' quindi con gioia e con profondo incoraggiamento che saluto e pubblicizzo qui la recentissima apertura (giovedì scorso) del MEMORIALE DELLA RESISTENZA, a Sofia.Purtroppo è partito zoppo, ma finalmente è partito!Gioisco perchè tra i 21 volti delle vittime, appesi sulla facciata dell'ex edificio dei Servizi Segreti comunisti, c'è quello del nostro beato martire passionista Eugenio Bosilkov (fucilato qui a Sofia nel 1952, insieme ad altri 3 sacerdoti).Incoraggio l'amico Petko Ogoyski e gli altri a continuare con tenacia, senza perdere la speranza, in quest'opera, che non è guidata da subdoli fini politici, ma solo dal ricordo delle sofferenze vissute e dal rispetto e dalla riconoscenza verso chi ha versato lacrime e sangue per difendere la libertà, la democrazia e la fede.Riporto qui una mia traduzione di un articolo apparso ieri su un giornale bulgaro:

"E' necessario conservare la memoria della Resistenza contro la dittatura, per farla conoscere alle generazioni future". 

Petko Ogoyski, scrittore, ex detenuto politico a Belene e deputato, ha accolto oggi con queste parole i partecipanti al Convegno Internazionale "Cultura dellla memoria del terrore e della dittatura in Bulgaria". Tale convegno è stato organizzato, con il sostegno del Parlamento europeo, dal Centro "Hanna Arendt", dalla Fondazione "Konrad Adenauer" e dal Centro di studi europei di Bruxelles. Il Convegno si è svolto nella storica sede della fu Direzione della Milizia Popolare, presso il Ponte dei leoni a Sofia.
Questo edifico negli ultimi 20 anni è stato sede della Polizia, ma dal 1944 al 1989 in esso lavorarono la Milizia Popolare e i Servzi per la Sicurezza dello Stato. Il Convegno è iniziato con la commemorazione degli eroi, quelli martirizzati in questo edificio, quelli che hanno combattuto sulle montagne detro i confini dello stato, quelli assassinati all'estero, come Gheorghi Markov. Sono stati poi declamati i versi di Mehmed Karahiuseinov, immolatosi dandosi fuoco in segno di protesta contro la legge sul cambio forzato dei nomi, nel 1895, e le poesie di Gheorgi Zarkin, ucciso nel carcere di Pazargik nel 1977.
"In memoria di questi eroi il Comitato di iniziativa popolare inaugura il Memoriale della Resistenza nell'edificio del Ponte dei Leoni", ha detto il sociologo Vasil Kadrinov, uno dei sostenitori. "Qui sono stati torturate e giustiziate persone democratiche, persone che hanno lottato contro la dittatura. Aspettiamo ora la collaborazione del Ministero degli Interni per l'apertura del Museo al primo piano". Il primo passo ormai è fatto: sulla facciata dell'edificiosono stati appesi i volti di 21 vittime: Annuska Draghieva, Gheo Milev, Gheorghi Zakrin, Gheorghi Markov, Gheorghi Tarpanov, Dimitar Ghicev, Evgeni Bosilkov, Emma Gheron, Ilia Minev, Iosif Herbst, Krestio Pastuhov, Liliana Panitsa, Liuben Aleksiev, Liudmila Slavova, Manol Vasev, Mara Raceva, Mehmed Karahiuseinov, Nikola Mushanov, Nikola Petkov, Petko Petkov, Petar Semergiev.
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13 ottobre 2013

L'Arcivescovo Angelo Roncalli, costruttore di pace in Bulgaria

Lo scorso venerdì 11 ottobre ho avuto l'occasione di parlare al convegno internazionale dedicato a Papa Giovanni XXIII, svoltosi presso l'Accademia Bulgara delle Scienze a Sofia.
Ecco il testo dell'intervento: